venerdì 23 agosto 2013

MOZIONE CONTRO LE ATTIVITA’ ESTRATTIVE E DI RICERCA DI IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI NEL MARE JONIO.

MOZIONE
Ai sensi del comma 7 dell’art. 24 del Regolamento Comunale
OGGETTO: APPROVAZIONE ORDINE DEL GIORNO CONTRO LE ATTIVITA’ ESTRATTIVE E DI RICERCA DI IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI NEL MARE JONIO.


Il Gruppo Consiliare di PROGETTO X FRAGAGNANO, su iniziativa del Circolo LEGAMBIENTE di Fragagnano,  propone al Consiglio Comunale la presente mozione ai sensi del comma 7 dell’art. 24 del Regolamento Comunale.
Considerato che la Giunta dell’Unione “ Terre del mare e del sole” ha già approvato un atto deliberativo contro le attività estrattive e di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel mare Jonio, si propone al Consiglio Comunale, l’approvazione di analogo  atto deliberativo.
PREMESSO che in tutti i comuni rivieraschi dell’Unione sono state presentate istanze da parte della società Shell Italia E&P S.p.A., per la comunicazione di avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale ai sensi dell’art. 23 del DLGS 152/2006, aventi ad oggetto: istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare convenzionalmente denominato “d 73 F.R. – SH”
(istanza resa pubblica con atto di pubblicazione on-line n. 1745/2012 del 12.12.2012);
EVIDENZIATO CHE:
- l’area interessata dal permesso presentato con istanza denominata “d 73 F.R. – SH”, interessa la
marina “Jonio Settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta “Alto Jonio
Cosentino”, Codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505 a qualche miglio di distanza dalle
coste calabre lucane e della nostra Puglia;
- che vi è la volontà di questo Consiglio Comunale di avviare un’azione comune e di forte contrapposizione all’attività di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel Mar Jonio ritenendo tale attività altamente rischiosa ed impattante per l'ambiente e puntare, altresì, sulla sua valorizzazione e
protezione;
VISTA la volontà di tutti gli altri Comuni interessati di scongiurare il rischio di interruzione delle
prospettive di sviluppo turistico del litorale, in conseguenza di prossime indagini e perforazioni nel
Mare Jonio, finalizzate alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi;
CONSIDERATE:
- le varie posizioni contrarie per analoghe richieste aventi ad oggetto il progetto di estrazione di
idrocarburi liquidi e gassosi in mare presentate da altre società operanti nel settore estrattivo, cui sono seguite varie attività di sensibilizzazione da parte delle Istituzioni preposte a livello centrale, regionale,
provinciale e locale ed azioni concrete di coordinamento con le altre amministrazioni lucane, pugliesi e calabresi;
- che la rincorsa al permesso di ricerca petrolifera delle multinazionali nell’arco jonico calabro lucano pugliese comprometterebbe i settori trainanti dell’economia locale, a vocazione prevalentemente agroalimentare e turistica, oltre che determinare rischi di subsidenza sismica, di dissesto idrogeologico e di inquinamento ambientale;
PRESO ATTO che lo studio/sondaggio, da eseguirsi mediante rilevazione geofisica sui fondali marini, alla base dell’avvio della procedura di V.I.A., oggi si paventa come possibile ed immediatamente attuabile, con i rischi che ne consegue per lo sviluppo turistico di tutto il territorio del comprensorio interessato;
EVIDENZIATO che l’art. 16 del c.d. decreto liberazioni, sembrerebbe non richiedere nuove
autorizzazioni nel caso in cui il permesso di ricerca desse buoni frutti, dando facoltà di accedere
direttamente alla fase estrattiva;
RITENUTO, di conseguenza, approvare specifico Ordine del Giorno da parte del Consiglio Comunale con la quale manifestare il parere contrario all’iniziativa ed attivare azioni congiunte con gli altri consigli comunali del comprensorio, compreso il versante Jonico Calabrese e Lucano;
CONSIDERATO, ALTRESI’, CHE
l'attività estrattiva di greggio in mare potrebbe compromettere in modo irreversibile le risorse che fanno dell’Italia e in particolare del territorio pugliese, lucano e calabrese, una delle zone d'Europa più turisticamente valide;
le prospezioni con impiego di sorgenti energizzanti ad aria compressa (tecnica dell’air-gun), hanno un impatto accertato sui cetacei e quindi ripercussioni sull’intero ecosistema marino;
il Ministro Clini, sullo spiaggiamento dei capodogli in Puglia non esclude gli air-gun come potenziale fattore di disturbo e/o alterazione del comportamento di questi cetacei;
i benefici economici che il Governo ritiene di poter trarre dalla “svendita” del proprio territorio sono irrilevanti, se riferiti alla qualità e quantità del petrolio che si intende estrarre, peraltro affatto compensativi dei rischi che il territorio e la salute dei cittadini potrebbero subire;
le popolazioni di diverse regioni italiane hanno in questi anni manifestato in maniera palese, con il supporto delle
istituzioni, la propria contrarietà all'installazione di piattaforme al largo di coste dall’importante valore paesaggistico e
naturalistico;
tale eventualità, in specie se alla ricerca dovesse seguire attività estrattiva, comprometterebbe lo sviluppo turistico del litorale Adriatico e Ionico, con conseguente impatto ambientale devastante;
oltre ai rischi ambientali potrebbero esserci rischi per la salute e la sicurezza pubblica;
non possono valere le rassicurazioni del Ministero competente circa il sistema non invasivo della ricerca e della
trivellazione dei fondali marini, quando si è a conoscenza di gravissimi incidenti, con danni ambientali irreversibili causati dalla fuoriuscita di petrolio, che si sono verificati negli ultimi anni, dal Golfo del Messico al largo della Scozia e o Brasile;
la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a l’Aquila il 24.11.2011, su proposta del Presidente del Consiglio pugliese ha invitato il Presidente del Consiglio dei Ministri e il
Ministro dell’Ambiente a sospendere ogni procedimento autorizzativo per indagini petrolifere in mare e ad adottare una
moratoria di ogni iniziativa di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi nell’Adriatico e nello Ionio al largo di tutte le coste europee;
i cittadini lucani, pugliesi e calabresi in più occasioni hanno già manifestato piena convinzione a favore delle energie
rinnovabili, attuate in modo razionale e compatibile;
sono state presentate da diversi esponenti politici numerose interrogazioni parlamentari, una proposta di legge, una
risoluzione ed una mozione parlamentare, oltre a diversi ordini del giorno a livello regionale, provinciale e comunale.
RITENUTO che tale eventualità, in specie se alla ricerca dovesse seguire attività estrattiva,
comporterebbe la definitiva compromissione delle possibilità di sviluppo turistico del litorale Jonico
pugliese e del suo comprensorio, nonché un impatto ambientale rilevante;
DATO ATTO che il presente atto non necessita di preventivi pareri di regolarità tecnica e contabile ex art. 49 del D.Lgs. 18.08.2000 n. 267;
VISTO il D.Lgs. 18.08.2000 n. 267;
VISTO lo Statuto del Comune di Fragagnano;
Con voti unanimi espressi nei modi e forme di legge;
Per tutti i motivi esposti in narrativa:
D E L I B E R A  E D  E S P R I M E
Parere contrario all’effettuazione di indagini, di ricerca e delle attività estrattive di idrocarburi liquidi e gassosi nel mare Jonio.
IMPEGNA
IL SINDACO
1. ad adottare ogni iniziativa utile a scongiurare l’eventualità che vengano intraprese attività di
esecuzione di indagini e perforazioni in mare finalizzate alla ricerca ed estrazione di idrocarburi
liquidi e gassosi.
2. ad intraprendere ogni forma di coinvolgimento e compartecipazione degli Enti Locali e delle
Istituzioni Lucane, Calabresi e Pugliesi, nonché gli Organi Statali, al fine di individuare e
perseguire attività congiunte di tutela dei territori interessati, nei termini evidenziati in premessa.
3. ad adottare iniziative finalizzate al coinvolgimento di Associazioni, Ordini e Categorie
Professionali e Cittadini relativamente alle attività da adottarsi per il più proficuo e possibile
conseguimento degli obiettivi di cui in premessa;
4. a trasmettere il presente atto al Ministero dell’Ambiente, al Ministero dello Sviluppo
Economico, alle Regioni, alle Province e ai Comuni della Basilicata, Calabria e Puglia e loro

Parlamentari.

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