Inviata missiva al Sindaco, al Segretario Generale, al Responsabile di
Ragioneria, al Responsabile LL.PP., alla Giunta Comunale, al Revisore dei Conti, ai Consiglieri Comunali
Maggioranza e Opposizione, al Prefetto di Taranto
Oggetto: Richiesta di annullamento in regime di autotutela delle delibere
di G. C. n. 39 del 14.03.2013, n. 118 del 15.11.2013 e determine del
Responsabile del Servizio n. 423 del 29.11.2013 e n. 424 del 06.12.2013
Con la presente, i
sottoscritti consiglieri comunali Todaro
Giuseppe Ignazio e D’Elia Francesco del Movimento politico - culturale “PROGETTO
X FRAGAGNANO” , nell’esercizio delle proprie attività istituzionali inerenti
il proprio mandato elettivo, richiedono alle
signorie Vs in indirizzo l’annullamento in regime di autotutela delle delibere
di G. C. n. 39 del 14.03.2013, n. 118 del 15.11.2013, determine del
Responsabile del Servizio n. 423 del 29.11.2013 e n. 424 del 06.12.2013
riguardanti il bando di gara per
l’affidamento in concessione del servizio di pubblica illuminazione tramite F.T.T.
L’annullamento si
richiede in regime di autotutela scongiurando così ogni eventualità di danno
erariale che penalizzerebbe la comunità, provocato da eventuali errori nelle
procedure, nelle valutazioni e nelle
scelte procedurali.
Si ritiene necessario
infatti, che per iniziative di tale impegno (25 anni) e procedure delicate e
articolate come quelle proposte nei rispettivi atti, sia necessario un
coinvolgimento di tutte le parti politiche, maggioranza ed opposizione, ed un
approfondimento da parte della massima assise supportata dal parere di tecnici
competenti in materia.
Si riportano alcune delle incongruenze nella
procedura messa in atto, varie delle quali, sono ritenute dagli scriventi illegittime
e altre di dubbia interpretazione .
- La concessione dei
pubblici servizi risulta atto fondamentale di esclusiva competenza del
Consiglio Comunale ai sensi dell'articolo 42 del
Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per tale concessione non vi è stato alcun atto propedeutico di
Consiglio Comunale che abbia deciso in tal senso;
- Con delibera n. 39 di G.C. si incaricava il responsabile
dell’ U.T.C. geometra Giovanni D’Ippolito, che non risulta avere alcuna
esperienza pregresse nel campo della pubblica illuminazione connesse al
risparmio energetico, di espletare procedura di evidenzia pubblica al fine di
individuare il concessionario del servizio di gestione e manutenzione, inclusa
la fornitura di energia elettrica, degli impianti di illuminazione
pubblica di pertinenza
dell’amministrazione comunale. Con tale delibera venivano definite da parte della
giunta comunale precise indirizzi circa le specifiche tecniche che il bando
doveva contenere, indicazioni alquanto sospette se provenienti da un organo
politico senza alcuna preparazione tecnica di pubblica illuminazione ( uso di
regolatori di flusso, uso di lampade a led, ecc.);
- Con delibera di G.C.
n. 118/2013 si approva lo studio di pre - fattibilità dove si
evidenziano le seguenti obiezioni:
a) in maniera indiscriminata, senza tener con della effettiva
vita degli impianti di pubblica illuminazione, si decideva di sostituire per
ogni punto illuminante la lampada, il cavo dorsale, il pozzetto, il cavo
montante. In tal caso si evidenzia una spesa evidentemente superflua,
considerato che alcuni punti luce sono relativamente nuovi e non abbisognano di
sostituzione dei cavi e dei pozzetti;
b) il risparmio conseguito sul consumo energetico è stato volutamente
sottostimato ( 30%), stante la considerazione che in un gran numero di pubblicazioni
e studi specifici, il risparmio derivante da siffatta applicazione varia dal 50
al 60% per l’uso di lampade a Led;
- il tempo della concessione contrattuale è stato
deliberatamente portato a 25 anni non tenendo conto che qualunque sia la
tecnologia utilizzata, questa diventa vetusta dopo circa 5 anni e quindi con
impossibilità da parte della pubblica amministrazione di conseguire ulteriore
vantaggi per tutta restante durata della concessione.
- Con determina del
Responsabile del Servizio n. 423/2013 veniva approvato il bando di gara ed il
criterio di aggiudicazione della concessione. In tali atti si evidenziano
ancora scelte discutibili che fanno sorgere dubbi sulla correttezza e
discrezionalità degli atti e del procedimento. Nel seguito si evidenziano alcune
criticità contenute nel bando:
a) Richiesta di capacità
tecnico-organizzativa molto restrittiva tale da porre in essere una
indiscriminata eliminazione di concorrenti per mancanza di adeguati requisiti
(aver svolto nell’ultimo triennio o avere in corso almeno tre contratti di
efficientamento energetico nel campo dell’illuminazione con uso dei Led con
F.T.T. (finanziamento tramite terzi o leasing) per un importo complessivo non
inferiore ad euro 1.500.000,00 (IVA esclusa) ed aver svolto nell’ultimo triennio o avere in
corso almeno tre forniture di apparecchiature per pubblica illuminazione per un
importo complessivo non inferiore ad euro 1.000.000,00 (IVA esclusa).
b) Possesso
dell’attestazione di qualificazione per la categoria e classifica: categoria
OG10 classifica V. particolarmente onerosa e tale da far pensare a una
artificiosa selezione dei concorrenti a monte della pubblicazione del bando;
c) il peso dell’offerta
economica rispetto a quella tecnica ( 30 % contro 70 %) rende il criterio di
selezione alquanto discrezionale e questo a discapito della maggiore
economicità dell’offerta;
d) tutti i criteri di
valutazione dell’offerta tecnica appaiono inseriti appositamente per aumentare
il grado di discrezionalità nell’assegnazione dei punteggi e renderli non
contestabili;
e) Si addossano a carico
dell’aggiudicatario (togliendo in sede di offerta, preziose risorse che il
partecipante avrebbe potuto dirottare sull’offerta economica a vantaggio
dell’ente) discutibili e di non trascurabile importo ai sensi dell’art. 92
comma 5 D. l.vo 163/2006 per il RUP, esageratamente eccessivi e fuori da ogni
logica per le competenze spettanti al RUP;
f) Il bando, il
capitolato speciale e quant’altro risultano identici ad altri, posti a base di gara in altri comuni, sponsorizzato
da alcune imprese del settore, tanto da far sorgere il dubbio che il tutto
sia “confezionato ad arte” al fine di favorire una unica impresa, il tutto in
barba alla non discrezionalità, trasparenza e tutela dell’interesse pubblico.
g) Infine non vi è alcun
vantaggio economico per la pubblica amministrazione, oltre al possibile ribasso
d’asta, ma solo lo svantaggio di un vincolo ad una tecnologia che sarà obsoleta
tra pochi anni, senza la possibilità di ulteriori interventi di risparmio
energetico e quindi una gara ad unico vantaggio dell’interesse economico della
ditta concessionaria.
Infine, ma non da meno,
si vuol far notare come sia assolutamente inaccettabile che impegni e scelte di
tale entità siano appannaggio quasi esclusivo di dirigenti a termine, che
probabilmente non saranno riconfermati e che dunque in caso di loro errori o
sviste “ipotechino” il futuro della nostra comunità, condannandoci a danni
economici anche derivanti da contenziosi senza fine.
Non siamo contrari a
priori a questo tipo di procedure: riteniamo, anzi, che si sia atteso fin
troppo tempo (due anni e mezzo) per ricercare ed individuare una soluzione
stabile e risolutiva per la gestione e la manutenzione della pubblica
illuminazione e dei sistemi energetici, ma rimaniamo comunque dell’avviso
che occorre concertare tutti insieme interventi di tale entità per il bene del
nostro paese. La scelta effettuata infatti con comporta nessun vantaggio
economico per l’Ente in quanto non si avrà nessun risparmio economico rispetto
alle attuali risorse impegnate, a meno del discutibile ribasso d’asta; anzi obbliga l’Ente a non
effettuare scelte energetiche alternative nei prossimi 25 anni. L’unico
vantaggio economico sarà per la ditta concessionaria.
Siamo fortemente
preoccupati poiché il settore energetico potrebbe rappresentare un’enorme
opportunità in termini economici e ambientali solo ed esclusivamente se le
strategie messe in campo tenessero conto di ogni aspetto in un progetto globale
ed interoperabile.
Abbiamo il dovere di garantire la
salvaguardia dell’ambiente attraverso il risparmio energetico e le energie
alternative, ma dobbiamo cogliere anche opportunità in termini di posti di
lavoro e di risparmio economico per l’ente a vantaggio dei cittadini, non solo
di aziende private.
Da ricerche svolte, possiamo affermare
che la percentuale di insuccessi ottenuti in tutta Italia è troppo elevata per
non valutare le scelte con adeguato approfondimento ed il sufficiente
coinvolgimento di tutti.
Confidando nel buon senso e nell’intervento tempestivo degli organi
politici e tecnici coinvolti, rimaniamo in attesa di riscontri entro breve
termine (annullamento e sospensione della gara), riservandoci la possibilità
eventuale di intraprendere altre azioni a salvaguardia dell’ente ed in linea
con il mandato elettivo conferitoci dai nostri concittadini.
Si coglie l’occasione per porgerVi cordiali saluti e augurarvi un buon
lavoro.
Giuseppe Ignazio Todaro
Francesco D’Elia
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